Domanda seria sui terremoti?

Mi piacerebbe leggere solo delle risposte serie di veri geologi, grazie....

I geologi dicono sempre che il fatto che si verifichino piccoli terremoti non può escludere che prima o poi ve ne sia uno di grossa magnitudo.

Da uomo della strada invece io pensavo che, se c'è comunque una spinta delle zolle tettoniche che crea un accumulo di tensione nelle faglie, sembrerebbe per logica che se questa energia viene liberata con numerose e piccole scosse che non creano danni , è "meglio" che se viene liberata con una unica grossa scossa che crea (o potrebbe creare) molti danni.

E' un po' come spostare un mobile: se riesco a muoverlo con poca forza, a quello che c'è dentro non succede nulla, se invece devo esercitare forze molto grandi, il mobile, che fino ad allora era rimasto fermo, si muove tutto all'improvviso e può anche cadere....

Il mio ragionamento è così sbagliato ? E se sì, dove ?

Grazie

Update:

ragazzi, è davvero difficile per me scegliere la miglior risposta, perchè ognuno di voi a suo modo mi ha dato delle informazioni differenti. E per me tutte valide. Che faccio ? beh, comunque la terza è quella che ha centrato maggiormente il tema posto dalla mia domanda, per cui per i primi due sarà per la prossima volta... Grazie a tutti

Comments

  • Se un' area è sismicamente attiva, nessuna ipotesi futura si può escludere.

    Sulla base delle conoscenze tettonico-strutturali e dei dati storici, tutto quello che si può fare e si fa, è di redigere della carte di pericolosità con PROBABILITÀ di terremoti

    http://esse1-gis.mi.ingv.it/

    Va aggiunto che il nostro Paese non è annoverabile fra quelli suscettibili di subire terremoti di M>8 e che i danni NON sono proporzionati all' intensità dell' evento:

    8/9/1905 Calabria M=6.8 I=X 557 vittime

    28/12/1908 Calabro Messinese M=7.1 I=XI 80.000 vittime

    13/1/1915 Avezzano M=6.9 I=XI 33.000 vittime

    23/7/1930 Irpinia M=6.7 I=X 1.404 vittime

    6/5/1976 Friuli M=6.6 I=X 965 vittime

    23/11/1980 Irpinia-Basilicata M=6.8 I=X 3.000 vittime

    Ciò premesso direi che la tua intuizione è sicuramente CORRETTA.

    In effetti a parità di altre condizioni è certamente auspicabile che l' accumulo di energia venga dissipato attraverso più eventi minori che precedono quello principale che non da uno unico.

    Ciò è quanto nella realtà normalmente accade.

    Ciao.

  • dai per scontato che azione di spinta e pressione siano la stessa cosa ,e quindi che le microscosse siano fini a se stesse ,e che scaricano pressione ,ma non funziona cosi ,le microscosse (fino al 4 grado) sono rotture di materiali sotto la spinta della pressione ,ma che queste non scaricano nulla in in realta ,le spinte sono di tre tipi :prendiamo in ipotesi lo fregamento (trascorrente) ,due lati che si fregano ,comprendi che non si tratta di 2 lati lisci e la pressione rompe le asperita dei 2 lati ,dando terremoti di piccola entita ,ma non tolgono pressione di spinta in se ,che resta uguale ,se non sul asperita stessa che si rompe ,ma danno di contro un altro problema ,persa quella asperita ,bisogna che c'e ne un altra che restite altrimenti impatto tra le 2 faglie e' devastante ,le montagne sorgono su quelle spinte fai tu

  • il tuo ragionamento è statisticamente valido, cioè valido il più delle volte, magari nel 90% dei casi, ma l'ultimo terremoto all'Aquila apparteneva al restante 10 %.

    Puoi fare un paragone spezzando un legno:

    potrebbe scricchiolare e un po' alla volta spezzarsi

    ma potrebbe prima piegarsi in silenzio e poi spezzarsi di botto

    oppure prima scricchiola, poi si spezza quasi del tutto, poi scricchiola ancora un po'

    La statistica potrebbe aiutarti a indovinare con il legno successivo, ma non sarà mai certezza.

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