In "Nuovo Cinema Paradiso" ......?
..il tema dell' amore perduto si mescola con quello della migrazione.
Un orfano siciliano lascia la sua terra e il suo mentore gli dice :
"Non tornare più.Non pensare mai a noi.Non ti far fregare dalla nostalgia.."
La domanda è....migrare quanto "costa"? Quanto è difficile lasciare la propria terra?O alla fine non è così...se lo si fa è perchè si vuol cambiare vita...?Una vita migliore...
La nostalgia può diventare un male distruttivo...?
Buon fine settimana a tutti...
Un abbraccio ed un sorriso!
Nihal
Update:Thanos non chiedere scusa perchè ciò che scrivi è ciò che io voglio...e che condivido sempre con voi...l'esperienza personale o anche davvero i amici.
Grazie a tutti siete meravigliosi stupende risposte.
Azzurra.......grazie
Comments
Lasciare la propria terra, fondamentalmente rifugiarsi in un luogo nel quale nessuno sa chi sei... andar via per non cadere nelle abitudini che danneggiano il tuo animo. Costa molto... e la nostalgia busserà alla tua porta tutte le volte che ti chiederai "ho fatto bene?"... ma come dice il buon Alfredo, nel film, non lasciarti fregar dalla nostalgia...
Trascrivo uno dei passi che scuote, tutte le volte, il mio animo :
"Vattinni chista è terra maligna!
Fino a quando ci sei ti senti al centro del mondo, ti sembra che non cambia mai niente. Poi parti. Un anno due, e quanno torni è cambiato tutto: si rompe il filo. Non trovi chi volevi trovare. Le tue cose non ci sono più. Bisogna andare via per molto tempo, per moltssimi anni, per trovare, al ritorno, la tua gente, la terra unni si nato. Ma ora no, non è possibile. Ora tu sei più cieco di me."
Trovo che il virgolettato di Azzurra mi calzi a pennello.
Nato in Puglia,a 5 anni "terrone" nel Veneto, a causa della guerra,a 21 da solo a Milano per lavoro, a 58 a Parigi per 4 anni poi ritorno "obbligato" nel Veneto dove mi sono formato ma in cui non mi riconosco.
Non so più di dove sono.....
Rimpiango la mia lunga vita a Milano.
Tuttavia sono anni ormai che ho cominciato a risentirmi fortemente legato alla mia terra di origine.
Paradossalmente proprio Parigi ha dato il via a questo processo.
Ed è molto tempo ormai,che rimando di andare a rivivere un po' la città delle mie numerose vacanze estive di quando studiavo.
Solari nel più profondo dell'anima e fuori.
E,ancora paradossalmente, proprio questo aver ritrovato le mie radici mi frena dal ritornarci.
Le coltivo e le tengo vive dentro di me,
ma il timore che gli inevitabili cambiamenti che potrei trovarvi possano tramutarsi in disincanto mi inchiodano qui dove vivo ora...
Mi sento apolide ormai,qui non lego.
Sono tornato orgogliosamente "terrone" per quel sole che continuo a conservare nel segreto di me stesso ma che (dicono,anzi,mi hanno fatto osservare) continuo a esprimere nel mio lavoro.
Chiedo scusa a quanti si infastidiscono a leggere chi scrive in prima persona.
Avrei potuto scrivere come fanno molti "conosco un amico che..."
ma penso che le esperienze "personali" a volte risultino più esaustive
nei riguardi di alcune domande.
Te lo dice uno che ha cambiato 8 volte residenza...cambiare,lasciare la propria terra,i propri cari,la propria vita (le proprie certezze),è durissimo.
Ma se hai nel tuo dna il bisogno di metterti in gioco,la ricerca continua di stimoli e novità ,la ricerca di instabilità e la voglia di testare il tuo istinto alla "sopravvivenza"...non puoi che seguire la tua indole.
Naturalmente con quella paura che con un sorriso trasformi in eccitazione.
Cara Nihal,
il fatto è,
che Nel periodo successivo al momento in cui si Parte, le cose cambiano.
Cambia la tua Terra, cambiano le Persone che ci vivono, e cambi Tu.
Tranne che nella Tua testa.
Quel Paese, quella Gente, di cui Racconti, il quale puoi Criticare,
ma del quale ti puoi anche vantare con Amore orgoglioso,
nella tua Mente rimangono gli Stessi, e anche Tu, Lì, rimani quello che Eri.
Ecco perché, è proprio nei momenti in cui ci si sente un po' più persi, incompleti o indefiniti,
che affiora in noi l'intenso bisogno di ritrovarsi,
e si Desidera maggiormente di Tornare.
Ma,
Anche se quel Paese fosse rimasto isolato dalle intemperie della Vita,
e le Persone che lo compongono uguali a sé stesse,
ferme nel Tempo come Divinità Greche,
a quel punto Noi non saremo Mai come eravamo allora,
perché il nostro stesso Percorso ci avrà cambiati, peggiorati o migliorati, chissà ,
ma comunque reso diversi.
Perciò:
"Non tornare più. Non pensare mai a noi. Non ti far fregare dalla nostalgia.."
è una cosa Saggia.
Ma è anche il Prezzo da Pagare, esattamente per Quello che Costa.
...
Mia madre è migrata quando era molto piccola ma si è portata dietro la nostalgia che la logora tuttora....
Purtoppo sì, può diventare un male distruttivo.
La nostalgia è l' affetto della mancanza cioè una dimensione dello spirito, che può persino far ammalare il corpo e condurlo alla morte.
A volte "andare via" è l'unica strada per la libertà . E la libertà fa paura ed ha un prezzo molto alto: la solitudine e la nostalgia per un passato in cui non necessariamente stavamo bene, ma a cui eravamo abituati.
Il difficile è trovare il coraggio per andare via e provare a stare meglio, che non è una sicurezza, bensì una scommessa, a cui fa fronte invece la certezza del dolore che essa comporta...
Se dovessi andar incontro a un futuro migliore non mi peserebbe lasciare la mia terra,perchè potrei sempre tornarci ogni tanto.
Semmai,avrei problemi a lasciare i miei affetti.
I motivi della migrazione sono vari e sfaccettati e ognuno ha i propri motivi.
Non sono partita con l'intenzione di non tornare, ma sinceramente, e ci ho pensato solo adesso, riflettendo sulla risposta a questa domanda,dentro di me sapevo che non appartenevo a Venezia.
Certo che fa male lasciare gli affetti ma per fortuna non viviamo nel 1700 e comunicare e' molto piu' semplice e veloce, infatti e' praticamente immediato. L'unica cosa che pesa, e' non poter prendere la macchina o la bicicletta per andare a trovare un familiare o un amico, suonare il campanello e sorprenderli o invitarli a cena : ((
Essere lontani un po' fa sempre male, si.
Da Sicula nomade per buona parte della vita, ed ora emigrata negli U.S.A., non mi sento di esprimere opinioni su me stessa. sarebbe come scoperchiare il vaso di Pandora, ed ho troppa fifa. Anche perchè chi va via spesso non ha molta scelta: inutile dunque chiedersi quanto è difficile o se si è nostalgici o se si è scelto bene.
Ma sto leggendo le altre risposte. E tutte toccano un tasto sensibile.
Resto qui in attesa.
(Come sempre)