ma....e voi...io penso sempre forse troppo??................?
certe volte non pensate mai a cosa farete da grandi a cosa diventerete...io si sempre ogni secondo penso al mio futuro....penso sempre a chi diventerò un domani.....sapete a me piacerebbe molto diventare qualcuno da grande ( io ho17 anni) qualcuno che sarà riconosciuto e ricordato.....sapete tutti , tra cui i miei genitori i mie fratelli tutti più grandi di me e i miei amici , pensano che io non posso fare nnt , i miei genitori ogni volta mi dicono di trovarmi un lavoro e non pensare ai sogni...ma io nn voglio questo perché come vi ho già detto a me piacerebbe diventare qualcuno... a me piacciono un sacco di cose.....che non so cosa fare , a me piacerebbe diventare un astrofisico e trasferirmi all' estero, oppure qualcosa sul nucleare , tipo un ingegnere....oppure diventare il commissario europeo alla scienza e alla ricerca....oppure mi piacerebbe diventare uno psicologo....................ma non so dove andrò a finire, e voi?...................
p.s ma io ho così tanti sogni e speranze e spero di riuscire in qualcosa.....io mi voglio mettere di impegno in modo da far avverare i miei desideri e farla vedere A TUTTI .....!!!!
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Non pensi troppo é normale, leggi questo e rasserenati.
L'adolescenza: quando il corpo cerca parole che lanima non sa esprimere.
Ladolescenza maschile è quel periodo di vita, sempre più difficilmente definibile, in cui il giovane uomo cerca la propria identità, e mentre è semplice stabilire letà dinizio, anche per le modificazioni fisiche che si attuano, come la voce che cambia, la barba che spunta ecc., non esiste unetà precisa che sancisca la fine delladolescenza.
Una famosa psicologa afferma che ci sono uomini a 50 anni ancora alla ricerca di strumenti per organizzare la propria vita emotiva....
Per i genitori, è più difficile seguire i figli maschi fra i 14 e i 18 anni di età circa, età notoriamente critica, di quanto non lo sia per le ragazze.
La manifestazione dello sviluppo maschile è meno evidente di quello femminile e i ragazzi, anche perchè più riservati in merito ai propri problemi, rischiano, a volte, di essere trascurati durante la fase della crescita.
Ladolescenza è unetà di conflitti perché i ragazzi hanno il desiderio di essere autonomi, mentre in realtà non sono pronti per spiccare il volo avendo ancora bisogno del sostegno dei genitori.
Uno dei problemi lamentato da molti genitori, è lincomunicabilità e la difficoltà di instaurare un dialogo, e spesso i tentativi fatti da parte dei genitori non approdano a nulla. Infatti il maschio adolescente è come un paguro, si rifugia nel suo mondo che può essere rappresentato dalla sua camera, dalle sue amicizie o dalla sua musica, se ha qualche problema si chiude e non si fa raggiungere. E difficile cercare di contattarlo, apprezza da chi gli sta accanto una discreta presenza piuttosto che una rumorosa ingerenza.
E questo il momento giusto che il padre si riappropri del suo ruolo maschile nellambito familiare, esautorando la madre spesso troppo presente, e cominci a gestire il suo ruolo. Nellambito familiare è giusto che i ruoli genitoriali si sovrappongano alternandosi e sostituendosi, ma è fondamentale che il ruolo paterno, di conseguenza virile, sia ben preciso e delineato, così come il ruolo materno deve essere accogliente e conciliante.
Un sistema per superare la difficoltà di comunicare da parte del padre, importante figura di riferimento, potrebbe essere quella di svolgere insieme al figlio unattività sportiva, o di bricolage, qualcosa da condividere, da fare . meglio fare insieme e in questo modo manifestare la propria concreta disponibilità, piuttosto che insistere nellinfruttuosa ricerca di un dialogo. Non dimentichiamo che questetà è unetà di dubbi, di incertezze; il giovane uomo procede un po a tentoni, per prove ed errori e, a volte, questi ultimi sono numerosi.
La scuola e i media sono assolutamente inadeguati nel fornire modelli culturali validi, sia come contenuto sia rispetto a quello che sono i tempi, più accelerati rispetto alla capacità di aggiornamento. Non si investe né culturalmente e questo è gravissimo perché la mancanza di cultura porta a credere in falsi dei e nella violenza, né professionalmente nell indirizzare i ragazzi concretamente e correttamente verso il mercato del futuro. Bisognerebbe considerare che i giovani rappresentano il futuro non solo del nostro paese ma dellintero pianeta.
Allinterno della famiglia, almeno, si dovrebbe cercare di fornire strumenti quanto più possibilmente corretti ed evoluti. Un importante sostegno che dovrebbe dare il padre al figlio, è anche quello di accompagnarlo a fare una visita specialistica da un andrologo; visita indispensabile per un adolescente. Mi diceva recentemente un medico andrologo, operante presso un ospedale di Roma, che non cè abbastanza informazione sullimportanza che può avere per un adolescente una visita dallandrologo per un controllo sia fisico che sessuale. Questa visita, che si effettua presso strutture ospedaliere, servirà al ragazzo a chiarire eventuali dubbi che potrebbe avere in merito alla propria sessualità nascente, dubbi che raramente trovano risposte chiare ed esaurienti in famiglia o dagli amici. Mi raccontava, sempre questo giovane andrologo, che i ragazzi sono pieni di dubbi anche in merito alle misure del proprio pene, come è emerso dal recente convegno di andrologia tenutosi a Villa S.Giovanni (RC), e una visita dallo specialista servirà a fugare dubbi e a fornire al ragazzo tutte quelle informazioni in merito a una corretta gestione della sua nascente e futura vita sessuale.
I ragazzi possono soffrire allinizio della loro vita sessuale di eiaculazione precoce; questo è un disturbo legato anche allignoranza e allinesperienza ma non va sottovalutato, in quanto può avere conseguenze sulle scelte di vita del giovane ed è necessario, in questo caso, rivolgersi allo specialista.
E bene ricordare che anche gli adulti dovrebbero effettuare controlli periodici dallandrologo, a volte anche loro hanno idee confuse in merito alla propria sessualità. Sempre nel recente convegno di andr
più che altro mi capita di pensare d complicarmi troppo l. a. vita facendomi mille pensieri e tante domande ma ultimamente sto cercando di tagliare corto con i viaggi mentali con i dubbi e le incertezze e di vivere quello che mi accade con più leggerezza.
Credo che sia importante vivere la vita, ogni momento come fosse l'ultimo, è altrettanto verò che non avere obiettivi nella vità significa NON VIVERE! Quindi fai bene ad avere degli obiettivi, non fissarti troppo su qualcosa in particolare il cui non raggiungimento in futuro potrebbe ferirti! Genralmente sei hai un obiettivo di 10 e ti imegni al massimo almeno a 5 ci arriverai sicuramente, quindi è giusto gioire per quei 5 raggiunti e non piangere per quei 5 non raggiunti!
Spesso il pensiero delle persone non ha alcun significato! Quindi FREGATENE di ciò che pensano gli altri, non cercare di dimostrare niente a nessuno, ma fai quello che ritieni sia più giusto fare.
Ciao e auguri