Cosa fai quando sei assalito da ansia e paura?

Dal Vangelo secondo Marco

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.

Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».

Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».

E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Gli apostoli sono in barca sul lago, ma non è una gita turistica. Durante la traversata da una sponda all'altra si alza un forte vento che diventa tempesta. Le onde entrano nella barca. Sono tutti preoccupati, tutti meno Gesù, che stanco per la giornata, dorme profondamente.

La situazione è così critica che gli apostoli quasi perdono il rispetto per il Maestro e dopo averlo svegliato lo rimproverano: "Maestro, non t'importa che moriamo?".

Gesù però fa loro capire che insieme a Lui non devono avere paura. Con il suo atteggiamento incomprensibile Egli ha voluto mettere alla prova la loro fede.

Erano esperti marinai, ma stavano per perdere il controllo della barca. Evidentemente in quell'occasione gli apostoli non hanno saputo sopportare con serenità una situazione critica. Ecco allora che entra in campo la virtù della pazienza, che è una virtù specifica per i tempi difficili.

Quando tutte le cose vanno bene c'è poco da sopportare. Può venire la tentazione di lamentarsi perché i benefici non sono mai abbastanza, oppure ci si esalta aspettandosi di ricevere ancora di più, ma è difficile che si allarghi le braccia e si esclami: "pazienza!".

Invece nelle avversità occorre una notevole forza d'animo, una pazienza a tutta prova che è appunto la capacità di sopportare situazioni spiacevoli e di rimandare il raggiungimento di un risultato sperato. In questo senso la pazienza è una declinazione della virtù della fortezza e consiste nel tollerare il male presente, perché il Signore lo trasformi in un bene per il futuro.

Data la condizione umana la pazienza è una virtù sommamente necessaria. Chi non ha la pazienza non ha niente, dice un proverbio e san Giovanni Bosco aggiungeva: "Ciò che santifica non è la sofferenza, ma la pazienza."

L'impaziente siede sempre sui carboni accesi. I dolori capitano a tutti, ma l'impazienza li peggiora. L'impazienza rovina non solo il tempo della prova, ma anche quello della tranquillità, perché impedisce alla situazione di evolvere in senso positivo. Invece la pazienza sul momento è amara, ma il suo frutto è dolce.

La pazienza che consente di concretizzare le aspirazioni verso un bene sempre più grande si trasforma spontaneamente in un'altra virtù che la completa, ed è la perseveranza. "Con la vostra perseveranza, salverete le vostre anime" ha detto una volta Gesù.

Più che con la forza, le grandi opere si compiono con la perseveranza. Al di sopra della perseveranza che non cade, c'è la perseveranza che si rialza sempre.

E concludo con due citazione dai padri del deserto. Un anziano diceva: "Quando viene la tentazione, le difficoltà si moltiplicano per ogni minima cosa, così da scoraggiarci e indurci alla mormorazione."

"Vuoi terminare qualche cosa di bene? Non lasciarti sviare dagli ostacoli del nemico. Poiché il nemico sarà distrutto dalla tua pazienza. Cosi è per quelli che partono per mare e, spiegate le vele, trovano prima un vento favorevole, quindi un vento contrario vien loro incontro. I marinai non gettano tuttavia il loro carico in mare: essi pazientano un poco, lottando contro la tempesta, e riprendono poi la loro navigazione. Anche noi, quando incontriamo lo spirito avverso, alziamo la croce come una vela, e faremo senza pericolo la traversata".

Comments

  • Il bellissimo passo evangelico che hai evidenziato ci insegna come il discepolo deve comportarsi di fronte a un pericolo.

    Noi che ogni giorno ci sforziamo di seguire il Signore dobbiamo credo imparare da questa Parola che quello che Dio ci chiede è di avere fiducia in Lui.

    La fiducia in Lui, quasi mai è qualcosa di automatico, ma la si acquisisce attraverso il passaggio nella "prova" o meglio nelle "prove" giacchè seguire Cristo significa stare con Lui ogni giorno per fare esperienza di Lui.

    Avere fiducia in Lui non è facile.

    Ma proprio in certi momenti ci è richiesto di abbandonarci a Lui.

    E' evidente che umanamente dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per superare l'ostacolo, certi comunque che laddove non riusciremo noi, il Signore farà il resto.

    Ciò ci permette di crescere e di conoscere sempre meglio il Signore e di sperimentare la Sua vicinanza a noi.

    Quando ansia e paura mi assalgono sale spontanea la mia preghiera...Signore vieni presto in mio aiuto e mi sforzo di cercarLo come sempre nei Sacramenti, la Confessione più che mai utile in certi momenti e l'Eucaristia.

    Posso affermare con certezza che la Confessione e l'Eucaristia sono la vera medicina sempre, e quindi in questi momenti difficili.

    "Farmaco d'immortalità".....

    Grazie per la domanda e sopratutto "Grazie" a Dio per tutto ciò che fa ogni giorno per noi.

  • Gesu dormiva nella tempesta e perche no lui aveva pregato a Dio e sapeva che lui aveva accolto la sua pregiera e li avrebbe salvati dalla tempesta .La pazienza e la chiave di tutti i problemi questa e' una virtu' che non tutti anno purtroppo e' un dono di Dio .Pazienza sigifica anche aver fiducia che un giorno adra meglio oppure guarira' o si salvera' fiducia in Dio che tu ai pregato e ti esaudira i tuoi desideri .La fede e' un dono che non tutti anno si puo aquistare col tempo speriamo che tutti un giorno l'aquistranno.

  • Cerco di affrontare concretamente il problema che me le causa.

    Valutazione delle possibilità, e azione finalizzata alla risoluzione del problema.

    Oppure, posso rivolgermi ad un essere inesistente illudendomi che risolva le cose per me.

  • ho sofferto molto di panico e ansia da ragazzina...

    Cerco di pensare che è una sensazione passeggera e frutto della mia mente, cerco di calmarmi insomma...

    Il medico di base mi prescrisse il polase, semplici sali minerali e mi fecero benissimo!!!

    Parlane con il tuo medico, spesso queste cose avvengono x delle carenze fisiologiche...

  • in genere prego...

  • Appoggio la testa sulla spalla dell'unico essere che adoro, la mia donna. E' lei e non un Dio che non si sa neanche se esiste a darmi sempre la forza di andare avanti. Un po' melenso ma è così

  • "Se si può rimediare, di cosa ti preoccupi?

    Se non si può rimediare, di cosa ti preoccupi?"

    Ricordati che la vita è un susseguirsi infinito di calamità, la gran parte delle quali non si verifica mai.

  • ascolto musica e mi isolo dalla gente!

  • Semplice, basta rendersi conto che in realtà non esistono e lasciarle scorrere.

    Ansia e paura sono stati d'animo.

    Gli stati d'animo sono il risultato di interpretazioni che la mente dà degli impulsi elettrici del cervello.

    Quindi in realtà non esistono.

    °_°

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