realismo magico?

ciao a tutti devo fare una ricerca di spagnolo...

qualcuno può darmi citazioni riguardanti il realismo magico (allende,GARCIA MàRQUEz..etc).?

anche in lingua originale e tradotte se potete....

:))

graziee

altrimenti anche in italiano va bene uguale...

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  • • IL REALISMO MAGICO

    Il termine “realismo magico” fu coniato per la prima volta dal critico tedesco Franz Roh negli anni ’20 per designare il realismo insolito del movimento pittorico post-espressionista tedesco. In seguito il “Magischer Realismus” non si limitò più solamente a descrivere questa corrente, ma si allargò fino ad arrivare a caratterizzare quasi totalmente l’ambito letterario americano di lingua spagnola.

    Occorre precisare innanzitutto che il Realismo Magico consta di due fasi distinte: una prima sviluppatasi all’inizio degli anni ’20 in Europa e caratterizzante principalmente la pittura, e una seconda sviluppatasi invece intorno agli anni ’60 principalmente in America Latina e riguardante soprattutto l’ambito narrativo. Come si può notare il termine Realismo Magico designa due fenomeni che,pur avendo una radice comune, riguardano differenti ambiti diacronici, geografici e soprattutto di genere.

    Come dice la parola stessa,quella del “Realismo Magico” è una poetica che si situa a metà strada tra l’elemento magico, surrealista e la rappresentazione realista. L’intento principale di questa corrente artistico-letteraria è la descrizione meticolosa, precisa della realtà,che non tralascia alcun dettaglio, ma consegue un effetto di “straniamento” attraverso l’uso di elementi magici( a volte anche uno solo) che sono descritti altrettanto realisticamente.

    A volte infatti,leggendo romanzi che possono essere ricondotti a questa corrente, si resta inizialmente stupiti, incantati e increduli di fronte alla quasi assurdità del fenomeno magico descritto ma, poi, a mano a mano che l’autore aumenta i particolari realistici e incrementa la loro meticolosità, si incomincia a credere realmente in questi fenomeni, che da assurdi e impossibili diventano reali e incredibilmente belli perché carichi di sfondo magico.

    Alcuni critici non considerano il Realismo Magico come una corrente vera e propria, quanto come una sottocategoria del Postmodernismo; altri la considerano come un “prolungamento” in campo letterario del Surrealismo ed altri ancora come accomunabile ai romanzi fantasy. Ma c’è da dire innanzitutto che, a differenza dei surrealisti, i realisti magici non cercano di scoprire e di descrivere ciò che è oltre,superiore al “reale”, ma descrivono il mondo reale stesso come dotato di meravigliosi aspetti inerenti ad esso.

    Inoltre, i romanzi di fantascienza descrivono un mondo alternativo, mentre il Realismo Magico descrive una realtà a cui qualcuno crede.

    Per quanto riguarda il Postmodernismo invece, bisogna dire che il Realismo Magico ha molto in comune con questo: innanzitutto la coesistenza di più linguaggi, il cosiddetto “meticciato linguistico”, poi il multiculturalismo e soprattutto il revisionismo storico.

    La volontà di riscrittura del passato accomuna un po’ quasi tutti i romanzi postmoderni e nasce da precisi bisogni e situazioni. Si riscrive la storia per prima cosa perché oramai è stato detto tutto,non c’è più niente da dire, e a questo “retelling” è associata la rimessa in gioco dei vecchi generi letterari, resa disponibile dalla “malleabilità” del romanzo come genere letterario che permette l’utilizzo di qualsiasi genere. A questo proposito si può guardare al postmoderno come ad una “retroguardia” e, nonostante il suo nome indichi una posteriorità al modernismo, i suoi esponenti “tornano indietro”, vanno prima del modernismo, poiché ormai tutte le innovazioni sono state usate dai modernisti.

    In secondo luogo si rinarra la storia per cercare nel passato ciò che manca nel presente: c’è un clima di sfiducia diffuso nei confronti del presente, dovuto ai traumi della Seconda Guerra Mondiale. La storia perde credibilità e quindi la si rinarra per cercare di conferirle nuovamente fiducia.

    Inoltre, e questo riguarda soprattutto gli autori cosiddetti “postcoloniali”, si rinarra la storia per analizzare gli eventi storici dal punto di vista dei popoli colonizzati e non più da quello dei popoli colonizzatori. Per gli autori postcoloniali questo è un tentativo di “emancipazione”, di liberazione dall’enorme fardello ideologico che i popoli colonizzatori hanno loro addossato, questi autori vogliono finalmente dire la loro su ciò che li ha sempre riguardati da vicino ma su cui non hanno mai avuto il pieno controllo: la storia del loro paese.

    A volte questi autori mettono in atto vere e proprie critiche verso eventi storici particolari (come Isabel Allende critica il totalitarismo conservatore in Cile o Salman Ruhdie il dominio inglese in India) ma lo fanno usando elementi magici, fantastici per, come dire, “alleviare” la loro ribellione.

    • I. ALLENDE, G. MARQUEZ, S. RUSHDIE

    Questi tre autori sono i rappresentanti per eccellenza del Realismo Magico, rispettivamente per il Cile, per la Colombia e per l’India.

    Ognuno di questi tre approccia diversamente l’intento narrativo, tuttavia, nelle loro opere, ci sono certe somiglianze che li possono accomunare.

    Isabel Allende, nipote del tristemente famoso Salvador Allende, scrisse il suo primo libro “La casa degli spiriti” nel 1982.

    vai su questo sito

    www.uniurb.it/lingue/matdid/martella/2005-06/Elaborati_ipertestuali_I_anno/IL%20REALISMO%20MAGICO20.12.05.doc

    grazia_944

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