Come vi sembra questa mia poesia?

Apparenze

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Come un uomo nero

in una tetra notte,

vorrei vagare

 per questo desolato viale

sotto una impetuosa e fitta pioggia,

che porti via

tutti i miei pensieri

rinchiusi nel mio 

freddo e inarrestabile sudore.

E che nessuna stella o luna

si mostri ai miei rugosi occhi,

che di luce ne son sì stanchi!

E che quel viale sia

l'infinito e lontano orizzonte

che taglia la notte della gente,

mostrandole la sua ignoranza

su ciò che lì giace.

Infatti non capirete mai

che mi vesto 

con la luce del sole,

ma mi disseto

con il ghiaccio tenebroso,

che dal vero sole

è sì lontano.....

Comments

  • ribadisco,a costo di essere insultato nuovamente, che quei "sì" sono totalmente fuori contesto in una poesia che utilizza l'italiano di questo secolo..E, "che di luce NE son sì stanchi" è pleonastico, ma soprattutto ricalca orribilmente la lingua parlata, e questo, scusami, ma è veramente brutto!!..cmq, è bella l'immagine dell'orizzonte che taglia la notte, però rimane il fatto che secondo me dovresti concentrarti di più sulla prosa, mantenendo questo linguaggio, oppure restare sulla poesia, ma a quel punto devi davvero migliorare la SCELTA DELLE PAROLE..non so leggi più poesie dell'Ottocento, e poi confronta il loro linguaggio con quelle contemporanee..o leggi solo quelle contemporanee, non so..scusa se te lo dico, forse hai già un'enorme esperienza di letture, però anche così si può sempre migliorare, no? Cerca di avere TU il controllo su quello che scrivi e non il contrario, perchè altrimenti diventi sentimentale e patetico (nel senso eccessivamente pieno di pathos), e appesantisci tantissimo la poesia..Se poi ti senti ermetico, e ti piacciono le paorle misteriose e lo scrigno dei tuoi sentimenti, etc, allora prova ad accorciare i tuoi componimenti.. Ci sta un "impetuoso", e poi un"inarrestabile"..e poi vabe ok "ne son sì stanchi", però poi diventi davvero davvero pesante, esteticamente parlando, non nel senso che annoi..solo che in chi legge alla fine il risultato è lo stesso, ti dà dell'incapace e basta..

    HO CAPITO che non vuoi dare a nessuno la chiave di lettura delle tue poesie, e perchè sono profondo, e nessuno mi capisce, però SE VUOI che almeno due o tre persone leggano le tue poesie e un po' le riescano ad apprezzare rendile più scorrevoli, raffina ed esplicita quei passi che per te sono cristallini..perchè sono cristallini per te che ci sei dentro, ma per noi?? per noi no.. E NON MI VENIRE A DIRE che non vuoi essere capito, perchè allora non si capisce che ci stai a fare su yahoo answer ad ansimare per un commento positivo..

    e non te la prendere di nuovo!!!!

    a presto! ;)

  • Appoggio in pieno le parole di Torquato, e aggiungo che non ho capito il punto di vista.

    Cioè: nelle prime due strofe dai un assaggio di CHI sta scrivendo, ci fai annusare il narratore, ci fai credere che ne sapremo di piu su di lui, su cosa lo ha spinto a prendere in mano la penna.

    Poi questo sentore poi svanisce verso dopo verso e il lettore rimane con le sue domande e con le sue perplessità.

    Belle immagini, nemmeno l'ombra di una rima (un'assonanza all'inizio) versi liberi, quattro strofe a lunghezza variabile.

    A parer mio ha troppe variabili per essere definita poesia, è una prosa, una riflessione.

    Io sono passato per il tuo stile, poi ho scelto di concentrare le mie parole nella forma che ricorda l'antico sonetto, spero che anche tu voglia evolvere la tua poetica.

    Vale.

  • Carina,forse un po troppo lunga.Comunque carina!!

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