Erdogan ora ha paura:dietro golpe Egitto c’è Israele?

“C’è Israele” dietro alla destituzione del presidente egiziano Morsi e del colpo di stato militare del 3 luglio.

Lo afferma il premier turco Erdogan. Secondo quanto riferisce il quotidiano turco Hurriyet, Ankara ne avrebbe le prove.

Il premier fa riferimento a un incontro avuto in Francia tra il ministro

della Giustizia israeliano e un intellettuale ebraico francese non identificato, il quale ha detto che i Fratelli Musulmani non sarebbero stati al potere anche se avessero vinto le elezioni.

La questione è complessa. Ovviamente l’islamista Erdogan sente il cappio stringersi anche intorno al suo collo. Le recenti ‘dimostrazioni’ di Ankara hanno infatti tutto il sapore di ‘rivoluzioni colorate’ precostruite a tavolino.

L’esercito turco ha una presa sulla società, molto simile a quella dell’esercito egiziano. E poi c’è la questione piuttosto misteriosa dei Dunmeh.

E’ evidente che tutto lo scacchiere del Vicino Oriente risentirà, in modo diverso a seconda del vincitore, di quello che accade in Egitto.

Ci sono due letture di quello che sta accadendo. Il nostro interesse, e ciò che è giusto o sarebbe giusto, in astratto. Noi abbiamo interesse a che l’esercito egiziano spazzi via la Fratellanza Islamica; ma è chiaro che, ragionando in termini democratici, quello dei Fratelli Mussulmani è il governo legittimo.

Ovviamente Israele ha tutto il diritto di fare i propri interessi – lo avremmo anche noi, ma siamo ‘democratici’ – e un regime militare e laico in Egitto gli conviene.

Tutto questo intanto aiuta, e non poco, la posizione di Assad. Mentre indebolisce Erdogan. Altro nemico di Israele e prossimo nella lista. E poi, c’è – lo ripetiamo – la questione dei Dunmeh.