Rapporto tra etica e povertà, cosa ne pensate?

Sono fermamente convinta che è la ragione che ci offre la possibilità di essere etici. Ed è ovvio, che la ragione è qualcosa che va a prescindere dal proprio status o da una circoscritta circostanza. Ma si sa, l'uomo a volte assume comportamenti camaleontici e si adatta con un ' inaspettata facilità alle situazioni più disparate. L'esempio più facile è di un uomo ricco che non ruba, avendo in se un bagaglio di giusti valori morali , sa che rubare è sbagliato e quindi di conseguenza è restio nell'adempiere ad un tale reato. Ma quello stesso uomo in una situazione di povertà,come si comporterebbe? Voi, andreste contro ai vostri dettami, ai vostri principi morali in situazioni del genere?

L'etica è solo per chi "se lo può permettere"?

Comments

  • Ho appena fatto una domanda anche io su questo argomento :)E' facile essere perbenisti e moralisti quando stiamo bene ma è una cosa ben diversa quando le cose prendono una brutta piega. Quindi Si, per me l'etica è solo per chi se lo può permettere. Ovviamente ci potrebbero essere delle eccezioni, ma sarebbero più uniche che rare. La povertà porta alla fame, e la fame minaccia il nostro istinto di sopravvivenza, che è un istinto primordiale. Di conseguenza ne deriva che l'uomo fa di tutto per proteggere la propria esistenza.

    Rispondendo all'altra tua domanda, probabilmente se portato alle strette io andrei contro i miei principi morali. Ovviamente dipende anche da quali principi, perchè credo anche che ci siano cose che sono fuori da ogni cosa che sto dicendo, ma in linea di massima ripeto che probabilmente andrei contro i miei principi (esempio andare a rubare). E' una triste verità, lo so.

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