cogito ergo bum !?

L'espressione cartesiana "cogito ergo sum"

non vi pare frutto del pensiero di un'identità confusa ,

di un io razionale che cerca agrappandosi agli specchi una scusa per la sua insicura esistenza

cosa dovrebbe dire un gatto ?

cogito oppure no sum?

e un albero ?

Update:

x il gatto

i gatti hanno pensieri da gatto ?

cogito ergo miao ?

Update 3:

x lino41

grazie ci arrivo da solo...!

Update 5:

rimane il fatto che gli animali non esistono per la frase in questione

ma i miti sono miti perchè qualcuno li mitizza ed io non sono un mito per ora ,quindi nella discussione con te rimarrò un perdente ho solo posto una domanda , per me Cartesio esaltava il suo io razionale (poveraccio dopo la scuola cattolica lo posso anche comprendere) ma la limitazione all'io razionale come risposta allla negazione del tutto ha iniziato un pensiero limitativo e limitato della realtà umana

Update 7:

x Daigoro

io non insinuo mai . affermo !

se per te quello che affermo non ha senso per me non ha nessuna importanza ,spero solo che un giorno lo capirai (per te)

Update 9:

Maral nessuno demonizza l'io

nemmeno io!!?

rimane il fatto che l'io razionale ha preso la mano nell'odierna società e tu ne conosci bene le conseguenze

come Jung sono per lo spodestamento dell'Io dalla sua posizione di dominio per riportarlo al suo ruolo nell'armonia dell'essere

Update 11:

Lino 41 la frase in questione si trova nel

Principia philosophiae

Prima stesura: in latino, 1644

Pubblicazione/i: 1644

nella prima parte 7 e 10

è stato scritto in latino ,non in francese !

Update 13:

anche se pare che cartesio curò la traduzione del testo dal latino al francese

http://www.classicallibrary.org/descartes/principl...

Comments

  • Cartesio ribalta i termini del pensare e dell'esserci propio in quanto dubita astrattamente di esserci. In realtà l'esserci sta alla base del cogito e non viceversa. Ossia è indubbio che si è, mentre si può dubitare di cogitare. Quanto al povero albero o al povero gatto solo pura res extensa e non cogitante rischiano di diventare pura proiezione del cogito. Su questa base cartesiana si costruisce tutto il pensiero scientifico successivo che separa radicalmente il soggetto pensante attivo dall'oggetto pensato passivo senza capire dove possano trovare un punto di incontro quando soggetto e oggetto coincidono (come nella realtà dell'uomo vivente). La frase di Cartesio io la trovo assurdamente surreale e dà luogo a problemi irrisolvibili. L'inghippo a mio avviso sta nella congiunzione causale di quell'ergo che è del tutto arbitraria. Non è l'esserci che va giustificato in nome del pensare, ma il pensare che, quando capita, va giustificato in nome dell'esserci.

    Non sono d'accordo nel demonizzare l'io. L'io è una tappa necessaria nell'evoluzione che porta alla piena consapevolezza del Sè attaverso il riconoscimento dell'altro (di cui solo l'io è capace, sia che lo veda come avversario da abbattere o sottomettere, sia che lo veda come ente complementare per una reciproca cura). Non si può passare in un sol botto da una condizione totalmente inconsapevole di sé, o da quello che tu chiami ego, direttamente al Sè. L'Io è la fase intermedia indispendabie. Nota che l'Io può essere soppresso temporaneamente attraverso l'uso di droghe e spesso lo si desidera sopprimere in quanto l'io è fonte di contrasto e sofferenza, ma questo non porta alla piena consapevolezza, ma determina una regressione allo stato precedente la formazione dell'io.

    Buona così: ridimensioniamo l'io! Riportiamolo alle sue giuste proporzioni, sono d'accordo. Parafrasando uno slogan femminista dei tempi andati: né demone né dio, semplicemente solo io

  • Mi dispiace ma sono un cartesiano convinto e sinceramente non credo che quanto affermi il mitico sia così fumoso. Dice Cartesio nel suo Discorso: "pendant que je voulais ainsi penser que tout était faux, il fallait nécessairement que moi qui le pensais fusse quelque chose" (mentre volevo in questo modo pensare che tutto era falso, bisognava necessariamente che l'io che lo pensava fosse qualcosa). Difficile dimostrare il contrario.

    Se non fosse non penserebbe.

    Quanto dice Cartesio è semplice. Egli volendo dimostrare di esistere procede come segue: in un primo tempo postula che tutto potrebbe essere falso, irreale e che neanche lui esista. Però, si dice, per pensare bisogna esserci. “Je pense donc je suis” (riporto la frase in francese perché la traduzione latina non appartiene al chiarissimo) significa che il semplice fatto di pensare dimostra l’esistenza, la dimostra ma non la genera. Il pensare deriva dall’esistere come ha rilevato maral. Si pensa perché si esiste e non si esiste perché si pensa come lascerebbe intendere l’espressione latina Cogito ergo sum.

  • già che ci siamo, mi spiegate il senso dell'espressione "se ghe mentali"?

  • ???

    non ho capito il tuo dubbio...

    il ragionamento di Cartesio,almeno fino a quel punto, fila che è una meraviglia...le tue insinuazione sono insensate, completamente insensate...

    ...una mente che mette in dubbio conferma la sua esistenza, mi pare piuttosto che il tuo dimostrare il contrario sia un arrampicarsi sugli specchi.

    Qualunque cosa tu dica, l'ultima affermazione rimane vera...

  • ...in un certo senso è proprio frutto della sua confusione interiore! Dopo il suo studio dai gesuiti, ha scoperto tante altre scienze e studi possibili. Sta cercando una Verità superiore, si sta costruendo un nuovo "edificio del sapere".... Se non fosse stato confuso, perchè avrebbe dovuto mettersi a demolire quello che già aveva?

    I gatti e gli alberi? Cosa ne sappiamo noi? Magari pensano...

  • eheh...simpatica come cosa...cmq sono d'accordo con te...

    per quanto possa essere affascinante, il pensiero di cartesio è un costrutto puramente logico, ma noi sappiamo benissimo che l'essere umano è MOLTO di più che semplice pensiero (vedi l'arte, la poesia, l'amore, ecc ecc)quindi prendiamo le conclusioni cartesiane valutandole per il periodo in cui egli le ha elaborate, e relativizziamole...

  • Cartesio, con il suo dubbio costruttivo. troppo razionale fino all assurdo, avrei voluto vederlo nella sua vita, come si relazionava con tutto quello che faceva.Probabilmente nella sua evoluzione è arrivato al punto di ascoltare se stesso,e sentire di esistere come idea pensiero. Ma si è fermato la, non è riuscito ad andare oltre , si è messo a giocare a palla con la sua mente. Mi sembra che quando un idea venga condivisa come un virus da più persone crei situazioni come il fascismo, o la casa delle libertà, o il club fan di orieta berti, o anche la chiesa. Questi sono esempi eclatanti, ma veri... mistero dell uomo razionale. Loltre è da pochi implicherebbe troppa sensibilita....

  • Io sono un Gatto, e pure intelligente!

  • cartesio si è soo preoccupato di trovare una giustificazione metafisica, una prova che postesse togliere ogni ragionevole dubbio umano, il suo dubbio tra l'altro non è un dubbio scettico per cui non si arriva ad alcuna conclusione, è un dubbio metodico e basta. Io penso quindi esisto a me piace tantissimo.

  • beh ma se pensi bene,la maggior parte dei filosofi ''inventano'' scuse per la propria esistenza,ma anche l'esistenza divina..forse piu che scuse sono ipotesi,ma comunque per loro quella è la migliore verità

Sign In or Register to comment.