tema adolescenza 10 pnt?

L’adolescenza è un periodo della vita in cui cresciamo e ci trasformiamo non solo nel fisico, ma anche nel modo di sentire, di vivere e di provare emozioni

potreste svilupparmi un po' questa traccia soprattutto dal puntodi vista riflessivo?? 10 pnt al migliore

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  • Gli psicologi dell'età evolutiva sogliono distinguere due tipi di adolescenza: la prima adolescenza, che va dagli undici-dodici anni ai quindici-sedici, in cui predominano i mutamenti corporei e l'attaccamento al gruppo degli amici, e la seconda adolescenza, che va dai sedici-diciassette ai venti-ventuno anni, in cui si sperimenta il rapporto di coppia e in cui domina una maggiore introspezione.

    A mio avviso, le classificazioni sono importanti, perché ci permettono di generalizzare, ma, nello stesso tempo, sono approssimative, lasciano il tempo che trovano: la vita è un processo dinamico, che non ammette tagli netti, soluzioni di continuità, etichette definitorie e definitive. Le classificazioni vanno perciò prese con le molle, cum grano salis.

    Consapevoli di ciò, si può affermare che l'adolescenza sia uno dei passaggi più pericolosi dell'esistenza.

    Sembra, infatti, che la percezione del rischio nell'adolescente sia diversa da quella dell'adulto. È il periodo perciò in cui si è più esposti a pericoli di ogni tipo, interni ed esterni.

    L'adolescente è più esposto, a causa della propria inesperienza della vita, ma a volte anche per la forza del suo idealismo, alla seduzione di ideologie violente, totalizzanti, perniciose. Ideologie religiose e politiche, oppure idee propalate da sette di ogni tipo, guidate da ciarlatani o magari costrutti mentali bizzarri propagandati da qualche persona che l'adolescente reputa autorevole. L'adolescente sottopone ad esame ogni idea che gli è stata inculcata nell'infanzia, ma nello stesso tempo è un conformista, nutre un profondo bisogno di appartenenza e di approvazione, vuole essere accettato dal gruppo che reputa per lui significativo.

    Molta influenza esercita per esempio, in questa età, sulle opinioni e sui comportamenti degli adolescenti, il gruppo dei pari. E, purtroppo, la psicologia ci insegna che non sempre i leader dei gruppi sono le persone più equilibrate. Di qui, per esempio, i deprecabili e inquietanti episodi di bullismo e di violenza giovanile.

    L'adolescenza è l'età della vita in cui si è più esposti al suicidio, all'abuso di alcol e droghe, alla depressione, alla nevrosi, ai comportamenti antisociali, ai disturbi del comportamento alimentare (anoressia e bulimia), agli incidenti stradali. Tutte situazioni in cui le istituzioni hanno il dovere di vigilare e intervenire per ridurre al minimo il numero e l'intensità di drammi personali e familiari.

    Nella società attuale, già per l'adolescente comincia a prospettarsi il difficile problema dell'inserimento nel mondo del lavoro, sempre più chiuso ed estraneo ai nuovi bisogni delle giovani generazioni, lasciate in balia di se stesse, senza orientamento, alla mercé di un'economia che nella società contemporanea assume sovente l'angoscioso volto dell'immoralità, dell'ingiustizia e della spietatezza.

    Nonostante le scienze sociali tendano a sottolineare gli aspetti più pericolosi dell'adolescenza, va aggiunto che milioni di adolescenti attraversano questa tappa dell'esistenza senza eccessive difficoltà, uscendone indenni.

    Soprattutto, l' adolescenza è, a mio parere, il periodo più poetico della vita, il più drammatico, certo, per molti individui di particolare sensibilità, ma anche quello in cui tutto potenzialmente può ancora accadere.

    È il periodo in cui oscuramente gli individui manifestano i loro talenti, le loro vocazioni, le loro inclinazioni, in cui cominciano a dare forma al loro modo di essere nel mondo.

    Ed è perciò delicato il compito cui sono chiamati genitori, educatori, insegnanti. Grande disponibilità deve essere loro richiesta all'ascolto e al dialogo, grande sensibilità deve essere offerta nell'incoraggiare l'espressione più autentica della personalità e di quei talenti che ciascuno, in campi diversi, possiede.

    Ecco, credo che l'adolescenza non vada soffocata nell'autoritarismo intransigente (ma nemmeno nell'eccessiva indulgenza) e che la massima attenzione vada riservata a coloro che rappresentano il futuro di tutti.

    L'adolescenza, come l'infanzia, è un grande patrimonio di ricordi e di esperienze vere, che l'individuo conserva per tutta la vita e che spesso rappresentano la sua ricchezza più grande, fonte talvolta di grandi capolavori artistici e letterari.

    L'adolescenza, infine, come ben ha sottolineato lo psicologo Carl Gustav Jung, è una disposizione della mente che non dovrebbe mai abbandonare la persona adulta e nemmeno anziana, e che conferisce alla psiche quell'apertura al nuovo, quella duttilità, quella flessibilità, quella creatività, che costituiscono uno dei patrimoni più preziosi di ogni essere umano.

  • L' Adolescenza

    L'adolescenza è quella fase della vita umana, normalmente compresa fra gli 11 e i 18 anni, nel corso della quale l'individuo acquisisce le competenze e i requisiti necessari per assumere le responsabilità di adulto. Nel processo di transizione verso lo stato di adulto entrano in gioco ed interagiscono fra loro fattori di natura biologica, psicologica e sociale. Anche se ha cominciato ad essere definita e studiata come fase specifica della vita soltanto nel momento in cui la rivoluzione industriale ha imposto l'esigenza di un periodo assai prolungato di preparazione alla vita adulta e anche se si presenta secondo modalità assai differenti da cultura a cultura, l'adolescenza sembra contrassegnata da alcuni fenomeni peculiari che possono essere considerati universali. L'adolescenza inizia con la pubertà ma non è il solo mutamento biologico connesso con la pubertà che provoca il momento adolescenziale. Al cambiamento fisico si associano esperienze emozionali molto intense: per la rilevanza dei cambiamenti corporei e dell'assetto pulsionale che impongono la ricerca di nuovi equilibri nei rapporti con il mondo e con il proprio sé; per la precocità del cambiamento rispetto a quello dei coetanei (o coetanee) che lo fa giungere inaspettato, o per il suo ritardo che suscita in chi si aspetta di cambiare, ansie e incertezze in rapporto a chi è già cresciuto. I cambiamenti fisici, d'altronde, fanno sì che l'individuo sia trattato dalle persone con cui è abitualmente in contatto, e anche dagli estranei, in modo diverso da come era trattato da bambino. Le richieste che gli sono rivolte si modificano, ci si aspetta da lui (o da lei) un comportamento da adulto ma contemporaneamente lo si continua a considerare non autonomo, non in grado di prendere da solo certe decisioni rilevanti per il suo destino (bere alcool o no, fumare o no, uscire la sera con i coetanei, scegliere l'orientamento scolastico...). Di questo mutamento di relazioni l'adolescente è particolarmente consapevole: in rapporto ad esso modifica il proprio atteggiamento verso se stesso ed il mondo circostante. Il primo indice, frequentemente conflittuale, di questo cambiamento di atteggiamenti si manifesta nel fatto che egli/ella non accetta più di essere totalmente dipendente dalla propria famiglia e dalle varie forme di sostegno sociale - affettivo che la famiglia gli/le ha fornito sino a quel momento. In parallelo, altri cambiamenti nei confronti del mondo circostante sono attivati dall'aumentato numero di stimoli a cui l'adolescente pone attenzione, in rapporto ad un incremento del proprio interesse nei confronti dei sentimenti e stati d'animo, oltre che del mondo esterno. L'acquisizione, anche parziale, di autonomia permette di intraprendere nuove attività e di adottare stili di condotta diversi, collegati a nuove modalità di mettersi in rapporto con gli altri. I cambiamenti che si verificano mettono in discussione il sistema di rappresentazioni e di schemi che hanno regolato sino a quel momento le relazioni dell'individuo (ragazzo o ragazza) con il proprio corpo, con altri individui e gruppi, con attività, oggetti ed istituzioni sociali. Molte certezze consolidate sono così messe in discussione, anche perché immaginare il proprio futuro e prepararsi ad affrontarlo può risultare particolarmente difficile. L'adolescente, in altre parole, si trova di fronte molte incertezze a proposito di come interpretare la propria esperienza, tanto più che non vuole più applicare ad essa i metri di giudizio familiare. E in momenti critici di questo tipo, in cui è in atto una vera e propria riorganizzazione del sistema di sé, che la specificità di un sistema sociale offre alla persona la possibilità di trovare soluzioni adeguate. L'organizzazione della vita sociale di tutti i giovani in gruppi di età, tipica della società odierna, diviene decisiva. Essendo costantemente in contatto con tanti coetanei che condividono gli stessi problemi (a scuola, sul lavoro, nel tempo libero), l'adolescente rafforza ed estende le proprie relazioni con il gruppo di pari così che tali relazioni diventano più frequenti, intense, significative. La riorganizzazione del sistema di sé, dunque, si verifica grazie a questa fitta rete di relazioni e di scambi in cui il soggetto, consapevole almeno in parte del cambiamento che lo concerne, verifica il proprio valore e riflette su se stesso. L'adolescenza si conclude quando l'individuo è in grado di stabilire rapporti stabili e significativi con se stesso, con i gruppi di riferimento più prossimi e con il proprio ambiente di vita più ampio. Questa assunzione, fondata sul carattere attivo del rapporto sé – altri - mondo, indica che nel corso dell'adolescenza accadono avvenimenti che obbligano l'individuo a comportarsi e a definirsi in rapporto sia con l'ambiente in cui è inserito, sia con i gruppi di cui è membro, sia con le proprie trasformazioni. (…) E' possibile sostenere che ci sono molti modi diversi di vivere l'adolescenza e che

  • L’adolescenza senz’altro è uno dei periodi più difficili della vita. In questa fase della sua crescita il giovane deve affrontare molti problemi e molte responsabilità. Se fosse in grado di superare le prove di questa età, potrebbe diventare una persona adulta, ma capita frequentemente che l’adolescente non riesca ad affrontare con successo le preoccupazioni. Pertanto in lui nascono situazioni di disagio che egli non riesce sempre ad esprimere. La famiglia, così, non può aiutarlo a superare quei momenti, anche se certe volte i genitori, distratti dal lavoro o da altre preoccupazioni, non colgono i messaggi impliciti dei figli.

    Allora il giovane cerca aiuto nei coetanei, ma non sempre trova chi può capire il suo disagio interiore. Talvolta accade che l’amico più caro lo tradisca, magari andando a raccontare un segreto che gli era stato confidato proprio a colui che non doveva conoscerlo. Questo può causare forti depressioni, da cui è difficile uscire senza l’aiuto di qualcun’altro, che spesso viene respinto per paura di subire un’altra delusione.

    Anche il rapporto con l’altro sesso non aiuta, e spesso il giovane si coinvolge troppo in storie che non si rivelano affatto serie come lui pensava.

    Altri problemi dipendono dalla difficile accettazione della propria persona. Infatti i cambiamenti di un adolescente sono anzitutto fisici. Spesso il corpo cresce non proprio come noi stessi volevamo, oppure non rispecchia i modelli che gli amici, la società e talvolta anche i genitori ci impongono. Questi sembrano solo problemi soprattutto femminili, ma risulta che oggi anche i maschi ne soffrono molto più di un tempo.

    Anche l’ambito scolastico è spesso fonte di insoddisfazione. L’adolescente ha la volontà di affrontare lo studio per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma poi la mancanza di interesse per materie scolastiche che egli vede sempre più lontane dalla sua sensibilità e dal mondo in cui vive lo porta a risultati insoddisfacenti.

    Inoltre molti accusano i giovani di oggi di essere privi di ideali. Forse questo è vero, nel senso che i giovani di oggi non devono lottare per ottenere quello che vogliono, ma spesso se lo trovano a disposizione senza grandi sforzi, e questo li rende superficiali e scettici sui grandi valori. Forse questa mancanza di ideali è dovuta al fatto che gli adulti cercano di inculcare valori di cui poi non sono esempio concreto per i ragazzi. In genere sono proprio i figli di genitori magari ricchi, ma assenti, a covare un’insoddisfazione che poi esplode in gesti estremi. Sono infatti drammaticamente aumentati i tentativi di suicidio fra adolescenti, soprattutto nelle grandi città, mentre gli episodi di autolesionismo, anche se meno grave, di anoressia, bulimia, vandalismo, bullismo, ecc… sono all’ordine del giorno.

    Come abbiamo visto, le preoccupazioni degli adolescenti sono parecchie, a dispetto di chi pensa a quest’età come spensierata e serena. Ma è proprio impossibile risolvere questi problemi?.

    Forse risolverli del tutto non è sempre facile, ma almeno si può cercare di evitare che giungano ad un punto critico. Anzitutto bisogna far capire all’adolescente che la diversità, rispetto a un modello mutuato dalla tv o dal “gruppo”, non è un difetto, ma un valore. Bisogna provare ad accontentarsi di quello che si è, senza dare troppa importanza all’aspetto esteriore, ma potenziando gli elementi positivi. Ogni persona ha le sue carte da giocare nella società per quello che è, non necessariamente per il ruolo che ricopre o per la maschera che indossa. Un’altra strada per affrontare bene quest’età è quella di selezionare le amicizie e gli adulti di riferimento, in modo da privilegiare il rapporto con le persone che davvero dimostrano di voler bene alla persona nella sua integrità. In questo modo il ragazzo acquisterà maggiore fiducia nelle proprie potenzialità e scoprirà una passione cui dedicarsi con impegno e costanza. Forse, senza neanche che se ne accorga, a quel punto avrà già imboccato e iniziato a percorrere la strada per un’effettiva maturità.

  • L' adolescenza è caratterizzata da grandi mutamenti, sia nei caratteri sessuali primari , ovvero gli organi riproduttivi, sia nei caratteri sessuali secondari , ovvero i caratteri distintivi del sesso in età matura, come lo sviluppo del seno per le adolescenti e il cambio del timbro della voce e la crescita della barba per i maschi. In effetti, oltre ai cambiamenti citati, si verificano altre trasformazioni nell'organismo ed nel comportamento.

    Quando inizia e quanto dura l'adolescenza Prima dell'adolescenza lo sviluppo dell'organismo delle ragazze e dei ragazzi attraversa un periodo di circa due anni durante il quale si realizzano le trasformazioni somatiche che culminano nell'inizio delle mestruazioni per le femmine e la comparsa di spermatozoi vitali nei maschi: la pubertà . L'adolescenza va dalla pubertà a quando lo sviluppo fisico è pressoché completo, normalmente intorno ai 18-19 anni.

    La maturazione non è uguale per tutti gli individui e questo può avere conseguenze di tipo psicologico e comportamentale . I ragazzi che maturano in ritardo potrebbero trovarsi a fronteggiare un periodo difficile in quanto, sentendosi respinti e dominati dai loro compagni più sviluppati, potrebbero minare la loro autostima e generare ansia. Per le ragazze invece il grado di maturazione ha normalmente minore influenza nello sviluppo della personalità.

    Emancipazione e conflitti Nell'adolescenza i giovani si trovano a fronteggiare due problemi:

    * il passaggio dal controllo parentale (dei genitori) all'autonomia.

    * la consapevolezza della maturazione sessuale.

    L'adolescente deve scegliere quale persona intende diventare e cerca di aderire o si crea dei valori e degli ideali in cui credere. La situazione personale e sociale è cambiata rispetto alla generazione precedente e i principi e i comportamenti accolti dai genitori devono essere confrontati con la nuova realtà e subire una rielaborazione autonoma.

    L'emancipazione dal controllo dei genitori e dalla loro dipendenza emotiva dipende dall'atteggiamento assunto dai genitori stessi durante l'infanzia. Se la famiglia ha abituato il ragazzo ad una certa autonomia ed il controllo è avvenuto prevalentemente con il convincimento e l'affetto, è più probabile che l'adolescente sviluppi un atteggiamento di fiducia in se stesso.

    Al contrario una famiglia autoritaria può più facilmente produrre un adolescente meno equilibrato e propenso al conflitto. Studi hanno dimostrato che la ribellione ed il rifiuto dell'autorità parentale è un problema più diffuso per i ragazzi che per le ragazze.

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