in tempi di guerra nessuno era depresso....e ora?

Salve a tutti! Ho sentito spesso questa frase in giro e mi ha colpito molto.

Ogni gorno di più scopro che le persone tendono a crearasi dei problemi pur non avendone davvero nessuno.

Chi è sociopatico, chi si fa venire attacchi di ansia, chi prende medicinali ottenibili solo con rpescrizioni, chi va dallo psicologo e ci resta una vita, insomma, devo credere che al giorno d'oggi stiamo tutti veramente male?che la sofferenza impera?

Forse, se provassimo tutti il vero sacrificio, ci renderemmo conto che non abbiamo niente di cui lamentarci...forse se vivessimo problemi veri, gravi, come l'incertezza di trovare il pane in tavola l'indomani, o la paura che uno dei nostri cari possa non uscir fuori da una grave malattia, potremmo maturare una forza maggiore per vivere la vita e ricordarci CHE E' QUANTO DI PIU' BELLO POSSIAMO AVERE.

Sono sempre più convinta che se soffri davvero, dai un peso diverso alle cose e inizi ad apprezzare realmente ciò che ti circonda. Sapere che esiste "di peggio", che ci sono "altri" che stanno male non basta...

Update:

per mingabela: mi sembra un po' troppo dura come soluzione!

per ale: forse hai ragione, dovrei provare...però penso che molti si condizionino su problemi spesso inesistenti...

per annina: non volevo sollevare un polverono sulla frase. L'ho sentita e mi ha fatto riflettere ma non è il fulcro dell'argomento. E' stato semplicemente un input per una più ampia e generica riflessione!

Comments

  • sono d'accordo con te.alcune volte anche io,nei miei momenti di tristezza,ho pensato che avrei dovuto farmi un giro in un ospedale,per vedere certi poveri bambini malati,o gente che non ha più nulla da perdere,allora forse i miei problemi mi sarebbero sembrati delle fesserie.bisognerebbe mettere tutto nella giusta ottica,ma non è facile quando si è coinvolti.permettimi però di dissentire sulla tua affermazione "chi si fa venire attacchi di ansia",non è che molte persone "si fanno venire attacchi di ansia" purtroppo questi possono dipendere da molte cose,spesso incontrollabili da chi le subisce,e chi lo prova tutto vorrebbe meno che "farseli venire"questi attacchi.non lo puoi capire se non ci sei passata.se invece ti riferisci a chi si fa venire un attacco isterico(per così dire)perchè magari non si può comprare l'ultimo paio di jeans firmati allora ti do pienamente ragione.in definitiva se ci accorgessimo un pò più degli altri(soprattutt di chi soffre davvero),magari i nostri guai non ci sembrerebbero così insormontabili.

  • ai tempi di guerra nessuno pensava ad essere depressi...adesso abbiamo tutto non ci manca niente e vogliamo sempre di più ... chi soffre davvero lo fa in silenzio cura il suo male in silenzio...senza spifferarlo agli altri...c'è chi davvero ha dei problemi...c'è chi invece finge proprio perchè ne vorrebbe avere uno senza senso ... senza un motivo! TUTTO QUA!

  • NESSUNO ERO DEPRESSO DATO CHE ERA PROBABILMENTE MORTO.OGGI,INVECE,NON.LA DEPRESSIONE È PER CHI VIVE.I MORTI NON PROVANO DEI SENTIMENTI.

  • ti sbagli.

    il dolore non è un dato oggettivo, bensì soggettivo.

    e come tu ben sai, ogni interpretazione, nella sua soggettività, va rispettata.

  • ma chi te l'ha detto che nessuno era depresso in tempo di guerra? Ma chi vi racconta queste panzane? C'erano i depressi, solo che non c'erano gli psicologi e i neurologi. Per fortuna loro.

    ps. un fratello di mia nonna, in licenza dalla guerra, si suicidò. Sicuramente era felicissimo.

  • In alternativa alle guerre, per far passare le depressioni ambientali da "quel che è troppo stroppia", suggerisco il lavoro in miniera in Cina.

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