aiutoooo!!!!!????????tema su Eluana Englaro?

Ho da fare un tema su Eluana Englaro e le mie considerazioni...ma nn so dove prendere spunto....su internet c 'è tutto politica...mi potreste aiutare???grazie baci

Comments

  • Sarebbe meglio che ti facessi una coscienza personale esponendo idee tue, in linea con quelle del tuo insegnante o contrarie, come a te piaccia di più.

    in questa domanda:

    http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=Ak...

    è contenuto un articolo di Roberto Saviano che sarebbe utile tu leggessi bene!

  • ma le lasciate le palle in pace a quella donna?rifiutati di fare il tema!

  • Io sono rimasta colpita da alcuni commenti che ho letto su vari giornali e siti. In molti, riportando il parere dei lettori, hanno detto e scritto: "Finalmente hanno staccato le macchine che tenevano in vita Eluana". Oppure "Finalmente hanno staccato la spina" Ma a quali "macchine" si riferiscono? I medici e anche la suora stessa che ha assistito Eluana per 17 anni hanno dichiarato: "Eluana non è mai stata attaccata a nessuna macchina/respiratore. Eluana ha sempre respirato da sola. Il cuore di Eluana batte da solo. I suoi polmoni funzionano da soli, così come tutti i suoi organi vitali. Solo l'alimentazione è assistita. Eluana apre e chiude gli occhi, ma non è mai stata dipendente da respiratori o similari.

    Non c'erano macchinari intorno al letto di Eluana, non monitor, non grovigli di fili, né spettrali bip bip, freddi e disumani come echi di un altro mondo. Il suo letto aveva solo lenzuola candide e biancheria profumata: nulla più. E intorno al suo corpo si davano da fare a turno quattro fisioterapisti: non stava mai 'ferma', Eluana, grazie a loro, e così braccia e gambe erano tornite, non avvizzite e magre, il viso era paffuto, la pelle morbida come un velluto. Ogni giorno le suore la spalmavano di creme e pettinavano i suoi capelli ancora nerissimi... «Staccare la spina», si è detto, ma si faceva presto: non c’era niente che si potesse staccare, perché Eluana a niente era 'attaccata' se non, tenacemente, alla vita. Non le hanno nemmeno ferito la gola con la tracheotomia, perché respirava come tutti noi, autonomamente, non c’era traccia di cannule o tubi, niente che la potesse infettare con tremori di febbre... Era una disabile grave, ma non aveva malattie. Lo ha ammesso anche il neurologo Defanti, amico di suo padre - «è una donna molto sana». Troppo. Perché morisse non restava che negarle cibo e acqua, renderla 'terminale' per fame e per sete: un sistema infallibile".

    Fonte:

    http://www.avvenire.it/Cronaca/Eluana+vita+quotidi...

    Io ritengo che Eluana fosse viva, infatti è morta dopo 4 giorni di assenza di cibo e acqua. Dopo 4 giorni senza acqua forse morirei anche io. A mio parere in questo caso non si può parlare di accanimento terapeutico purché, come spesso detto, ad Eluana non veniva applicata nessuna terapia. Aveva solo il sondino per l'alimentazione.

    Secondo me è grave che i mass-media usino con superficialità e in modo non veritiero termini come "accanimento terapeutico" o "staccare la spina".

    L'alimentazione non rientra in nessuna terapia. Continuare a nutrire una persona non è "accanimento" , l'alimentazione rientra nei bisogni naturali dell'uomo nel senso che tutti abbiamo bisogno di cibo e acqua per vivere. Sarebbe "accanimento terapeutico" se con tanti macchinari e medicine si tiene in vita per forza qualcuno. Nutrire una persona non è accanimento terapeutico, Eluana non era “tenuta in vita” da strumenti esterni, Eluana viveva da sola senza nessun ausilio, era solo assistita nell'alimentazione.

    L’alimentazione assistita tramite sondino non è “alimentazione artificiale”, si parla di “alimentazione artificiale”, quando una persona è nutrita tramite P.E.G. Mi fa soffrire pensare che alla fine Eluana sia morta per mancanza di cibo e di acqua,

    anche dal punto di vista medico essere alimentati con un sondino non è sinonimo di "essere attaccati ad una macchina"

    Secondo me, purtroppo, la stampa non ha dato corrette informazioni e poi la gente si crea opinioni sbagliate.

    Mi sorgono vari interrogativi: nel codice del Diritto è ribadito più volte che la volontà deve essere espressa tramite atto scritto affinché tale manifestazione di volontà si possa ritenere valida. Anche per la vendita di un immobile, per delegare qualcuno ecc, tutto deve essere fatto tramite atto scritto, altrimenti non è valido. Quindi mi chiedo come mai sia stata data tanta importanza e validità al fatto che Eluana a 18 anni avrebbe detto che nel caso fosse successa una cosa così sarebbe voluta morire. Da quando il Diritto si basa sul "mi aveva detto" ?

    Per quanto riguarda la volontà di Eluana non c'è nessun atto scritto. A 18 anni nel pieno della vita, senza magari pensarci o rifletterci veramente, Eluana potrebbe aver anche detto una cosa del genere. Bisogna tener conto dell'età e del contesto in cui tali affermazioni siano state fatte. Io non credo che a 18 anni Eluana abbia preso una tale decisione motivandola e parlandone a lungo, riflettendoci bene. Poi c'è tutta la questione se sia veramente vero che Eluana abbia espresso veramente tale volontà. Penso che tutti avrete letto nei giorni scorsi la lettera di Crisafulli in cui smentisce tale cosa: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/arti...

  • Pensa con il tuo cuore alla situazione in cui si e' trovata 17 anni fa sia eluana sia la famiglia pensa a cosa ha portato il padre a chiedere aiuto alle istituzioni dopo tanto tempo ma non ascoltare le risposte politiche servono solo a loro per non perdere la sedia sono convinta che se pensi con il tuo c/c (cuore e cervello) riuscirai a fare un bel tema

  • non basta che ci specuilino giornali e governo pure la scuola ...

  • Ciao!

    Non saprei come aiutarti!

    Ah, si!

    Io giorni fa ho postato una domanda su ELUANA, ancora aperta!

    Perchè non vai a vedere le numerose risposte e scopiazzi qualcosa di colui o colei che ti sembra abbia dato la risposta più vicina ai tuoi pensieri a proposito ? Uscirebbe davvero una cosa carina!

    Ecco il LINK...

    Se guardi "AMICI" rispondi anche all'altra mia domanda che troverai sempre nel link sotto:

    http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=200...

    Buona fortuna!

    E buon tema!

  • ma scusa

    non si parla altro da secoli

    la questione è semplice, mi sembra

    - c'è chi pensa che sia una crudeltà prolungare la sofferenza di una persona e della sua famiglia mantenendola artificialmente in vita quando il suo termine secondo natura è finito da molto tempo

    - altri ritengono che in base a principi morali assoluti sia giusto costringere il malato a restare in vita con tutti i mezzi forniti dalla scienza

    tu come la vedi? immaginati di avere un parente inchiodato ad un letto in stato vegetativo da anni. Cosa vorresti fare - e cosa vorresti avere il diritto di decidere?

    Un interessante parallelo si può fare con la decisione di negare di fatto l'assistenza sanitaria alle famiglie dei lavoratori irregolari = troppa assistenza forzata o niente assistenza?

    Al di là di queste considerazioni c'è la questione politica, che ha a che fare sulla distribuzione del potere. Una corte ha preso una decisione. Il partito al potere e la persona che ne è a capo ritiene di poter rovesciare la decisione dei giudici. Il presidente della repubblica li ferma. Il punto è: dobbiamo mantenere un potere distribuito tra le diverse cariche o dobbiamo concentrarlo tutto nelle mani della persona che ha preso più voti alle ultime elezioni?

    se vuoi degli spunti scegli qualche testata nazionale, tipo corriere della sera, repubblica ecc. e leggi qualche articolo con informazioni più corrette e complete delle mie :-)

  • mbè introduci il discorso dicendo chi è eluana poi parli del perchè ci sta tt sto casino avvero xkè berlusconi ha fatto entrare in vigore nonostante il presidente della rep non ha firmato il decreto quindi in modo del tutto anticostituzionale una legge che in poche parole vieta di staccare la spina quando una persona è in stato vegetativo costringendo i genitori della persona a sopportare un dolore immenso non potendo vedere i propi figli finalmente in pace...infine dici che dovrebbe entrare il testamento biologico in vigore la quale è stato posto dalla sinistra 3-4 anni fa e solo adesso i politici si stanno a sveglia...il testamento biologico è un testamento che viene firmato da tt le persone la quale dicono che qual'ora si trovassero in quelle condizioni i medici sarebbero autorizzati o meno a staccare la spina...come conclusioni infine dai la tua visione della vita quindi dici che secondo te una persona intubata in uno stato pietoso che nn potrà più tornare in vita xkè vi è la morte celebrale(quindi non confondetevi con il coma) deve essere o meno tenuta in vita con le macchine...e come conclusione finali dici che berlusconi è un pezz di merd-a fascista figlio di putt-a-na...

  • vai sul sito della stampa o della repubblica ma se hai seguito la vicenda e i tg sei a posto......cmq in poche parole eluana ha messo in crisi il sistema giudiziario italiano ma prova nel tema a mettere in parallelo la storia di eluana...paralizzata dopo un incidente e di welbi, paralizzato dalla sla sclerosi laterale amiotrofica...secondo me è una buona idea

  • ono ormai dieci anni che Eluana "dorme": da quel mattino di gennaio, quando la ragazza viene ricoverata a Lecco in coma profondo per un gravissimo trauma cranico riportato nell'incidente. Come se non bastasse, la frattura della seconda vertebra cervicale la condanna quasi sicuramente alla paralisi totale. Ma sul momento la cosa più urgente, per i medici, è strappare la ragazza dalla morte. Per questo motivo viene intubata e le vengono somministrati i primi farmaci. I due rianimatori fanno capire chiaramente ai genitori che in questi casi non resta che attendere il decorso delle successive 48 ore, per vedere come reagisce Eluana.

    Niente, la ragazza continua a vegetare. Dimessa dalla rianimazione nell'aprile 1992, viene portata in un altro reparto dell'ospedale di Lecco, dove è sottoposta a una serie di stimoli, nella speranza di un sempre più improbabile "risveglio". Intanto il padre, consigliato dal primario del reparto di rianimazione Riccardo Massei, chiede un consulto a vari specialisti. Ma il verdetto è sempre lo stesso: bisogna aspettare. Il lavoro che stanno facendo all'ospedale di Sondrio - dove Eluana viene trasferita nel giugno 1992 - è ineccepibile. Poi la solita frase: "La speranza è l'ultima a morire".

    In realtà la speranza si riduce ben presto a zero. Infatti dopo dodici mesi è possibile fare una diagnosi definitiva e sicura di stato vegetativo permanente, ossia irreversibile. La regione superiore del cervello (corteccia), compromessa come nel caso di Eluana da un trauma oppure da un'emorragia, va incontro a una degenerazione definitiva. E con essa tutte le funzioni di cui è responsabile: dall'intelletto agli affetti, e più in generale alla coscienza.

    Il limite dei dodici mesi è dato per assodato a livello internazionale. Tanto che, passato quel periodo, la British Medical Association e la American Academy of Neurology sostengono la legittimità di sospendere nutrizione e idratazione artificiale. Ma non in Italia, dove la maggior parte dei medici non si azzarda ancora a dire chiaramente che tenere in vita più a lungo questi pazienti possa essere definito accanimento terapeutico.

    Ed ecco come vive ancora oggi Eluana: i suoi occhi si aprono e si chiudono seguendo il ritmo del giorno e della notte, ma non ti vedono. Le labbra sono scosse da un tremore continuo, gli arti tesi in uno spasimo e i piedi in posizione equina. Una cannula dal naso le porta il nutrimento allo stomaco. Ogni mattina gli infermieri le lavano il viso e il corpo con spugnature. Un clistere le libera l'intestino. Ogni due ore la girano nel letto. Una volta al giorno la mettono su una sedia con schienale ribaltabile, stando attenti che non cada in avanti. Poi di nuovo a letto.

    Commenta Carlo Alberto Defanti, primario del reparto di neurologia dell'ospedale Niguarda di Milano, che ha visitato Eluana alcuni anni fa: "Malgrado non soffra direttamente per il suo stato, dovrebbe essere chiaro a tutti che la sua condizione è priva di dignità. Di lei rimane un corpo privo della capacità di provare qualsiasi esperienza, totalmente nelle mani del personale che la assiste. La sua condizione è penosa per coloro che la assistono e che hanno ormai perduto da tempo la speranza di un risveglio e per i suoi genitori, che hanno perso una figlia ma non possono elaborarne compiutamente il lutto".

    La macchina legale si mette in moto tra il '96 e il '97. Defanti, su richiesta del padre, stila una prognosi definitiva: "In considerazione del lunghissimo intervallo trascorso dall'evento traumatico, si può formulare una prognosi negativa quanto a un recupero della vita cognitiva". La corteccia cerebrale di Eluana è sconnessa dal resto del cervello. Per sempre.

    Il consulto del neurologo compare, insieme ad altri documenti, nel procedimento di interdizione di Eluana da parte del padre, che nel 1997 ne diventa tutore. E' Maria Cristina Morelli, un brillante avvocato milanese, a utilizzare la figura del tutore dell'interdetto (che di solito si occupa solo di quattrini) per consentire a una persona incapace di esprimere la propria volontà attraverso un rappresentante.

    E la sentenza della Corte d'Appello di Milano del dicembre 1999, anche se drammaticamente rigetta la richiesta di rifiuto delle cure con motivazioni da molti giudicate deboli, non solleva obiezioni su questo punto. "E' un passo importante della giurisprudenza" commenta la Morelli "perché si ammette che anche persone nello stato di Eluana possano esercitare il diritto di dare o negare il consenso informato alle cure attraverso un rappresentante. Con tutte le garanzie e i controlli che la legge prevede rispetto alla figura del tutore dell'interdetto. Mi sembra un buon inizio per colmare la disuguaglianza tra chi, maggiorenne e nel pieno delle facoltà mentali, può esercitare la sua libertà di scelta fino al punto di rifiutare cure che gli salverebbero la vita, e chi invece non può perché in condizioni d'inconscienza".

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