Buono: Cosa vuol dire "essere BUONO" realmente?

Tutti noi cerchiamo di essere “buoni”, alcuni decidono di essere semplicemente “cattivi”, per protesta o semplicemente per “gioco”….

Ma sapresti dirmi cosa vuol dire essere Buono realmente?

Definizioni:

ESSERE: che tipo di personalità che si assume, identità o atteggiamento da assumere.

REALMENTE: Quello che E’ a differenza di quello che sembra di “essere”. Che si possa percepire con i sensi.

BUONO: … (QUESTA E’ LA DOMANDA).

Update:

Black Jack... Non penso sia difficile da capire... eseguire il dovere potrebbe essere cattivo se il risultato e impedire o danneggiare la sopravvivenza degli altri!

Il dizionario dice anche che buono è qualcosa di utile o pratico ... quanto utile o pratico sei per gli altri? ... Quello che fai, aiuta la sopravvivenza degli altri ? ....

Update 3:

Ogni cosa in questo universo che aiuta alla vita si potrebbe considerare come BUONO e ogni cosa che impedisci o limita la vita e CATTIVO ! ... dove c'è la confusione?....

Comments

  • Essere buono significa fare il bene e non del male al nostro prossimo, significa amare il nostro prossimo come noi stessi, significa non fare cattiverie, significa non fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi.

    Significa aiutare economicamente, praticamente o moralmente, per quanto è nelle nostre possibilità, il nostro prossimo in difficoltà. Il contrario della cattiveria è, non a caso, la bontà.

  • Dostoevskij ci ha scritto un romanzo, con l'ambizione dichiarata di raccontare la storia "di un uomo assolutamente buono".

    Sto parlando ovviamente de L'IDIOTA e te lo consiglio.

    Comunque per venire alla domanda la definizione di "buono" per me è la seguente:

    aderente a una morale positiva.

    Più semplice di così....

    Il punto è che non sempre la positività è la scelta più opportuna, o diversamente la scelta più "nelle nostre corde".

  • Può essere utile guardare all'uso della parola "buono" in altri contesti - ad esempio cos'è una buona macchina, un buon giocatore di calcio, una buona suonatrice di violino, una buona annata di vino etc, etc

    Dal fatto che il tale è un buon giocatore di calcio certo non segue che il tale sia una buona persona. Ma questo è proprio il punto; essere un buon X significa essere buono come X; cioè fare bene quelle cose che fanno gli X. Ad esempio, un buon coltello è uno taglia bene, è maneggevole, etc, perché la funzione del coltello è fare quelle cose. Ma questo ci aiuta, se pensiamo a cosa significa essere una buona persona, solo se esiste qualcosa che le persone in quanto tali fanno, una funzione delle persone. L'approccio aristotelico, che è quello che sto cercando di descrivere, sostiene che esiste una natura umana; una persona è un essere umano, e quindi per essere una buona persona si deve realizzare nella maniera migliore la propria (anche particolare) potenzialità di essere umano. Quindi impegnarsi in quelle attività che sono caratteristiche degli esseri umani, che in parte sono comuni ad altri esseri viventi, ed in parte invece proprie solo ad essi.

    Al contrario Sartre sostiene che nell'essere umano "l'esistenza viene prima dell'essenza", ovvero che gli esseri umani prima esistono, e poi scelgono la propria natura, e con essa la propria morale. Ma questa idea secondo me, per quanto affascinante, è sbagliata, perché ciascun essere umano ha una natura, sia biologica che storica, che non può essere dimenticata.

  • Essere realmente buono significa sapere, nella concretezza del mio esitere, prendersi cura dell' altro nella concretezza del suo esistere. Sentire, in altre parole, che l' altro è la dimensione che da sempre è in noi e che noi siamo l' altro, senza timore. L' altro viene in tal modo riconosciuto non nell' inquietudine angosciante che lo vuole ridurre a un niente, ma in ciò che sta a fondamento dell' esistere stesso che può essere solo un esistere insieme nelle infinite e necessarie relazioni e differenze.

  • non pensare che abbia pensato poco a questa domanda, ma voglio dirti solo che "buono" è una definizione relativa. Se invece mi chiedi cosa ne pensa la maggior parte della gente allora ti rispondo che è qualcosa che piace.

  • beh, un grande filosofo di nostra conoscenza dice che ogni essere è fondamentalmente BUONO. ciò che lo spinge ad essere " cattivo" ( in realtà di persone cattive ce ne è circa un 2 % al mondo), è in realtà pieno di abberrazione, che lo spingono a comportarsi in maniera strana, cattiva. tutti vedono che lui è cattivo, ma lui no. perchè in realta NON lo è , ma è solamente " assoggettato" da persone ralmente malvaggie, o con mentalità criminale ( mentalità secondo la quale si prendono cose o si fanno cose SENZA forme di scambio).inoltre, molte persone abberrate hanno difficoltà a vedere le cose e i problemi come sono, e diventano parte di questi.

    una persona buona, è una persona qualunque, in raltà, ma che non ha abberrazioni o persone che la assoggettano.

    ciao ciao

  • La questione morale è molto complessa, cercherò di darti il mio pensiero al meglio che posso. Scusami se non riuscirò ad essere molto sintetico...

    Tu hai usato il terimine "realmente" e l'hai definito secondo la concezione più comune... ma la cosa non è così scontata. La percezione del reale con i sensi è un fatto relativo, e Cartesio lo sapeva bene tanto che sui sensi credeva non si potesse fondare niente di certo... Io imposto la cosa in modo differente: poniamo di avere un reale soggettivo e un reale oggettivo... poichè l'uno non è inferiore all'altro.

    SOGGETTIVAMENTE: In questo caso non posso che citare Kant: secondo lui essere buoni significa eseguire il dovere per il dovere (imperativo categorico) cioè, detto in parole semplici, fare sempre e solo ciò che la tua coscienza ti dice che puoi fare, dare retta alla "vocina che ti parla", poichè secondo Kant i valori morali sono innati nell'uomo e seguendo essi noi seguiamo il valore di Dio, a prescindere da quanto imposto dalle pratiche statuarie e feticiste della religione tradizionale.

    In effetti questa concezione si ritrova nel pensiero comune di molti, e senza dubbio se uno segue questo principio gli sembrerà di fare sempre il bene, poichè agisce sempre secondo coscienza e mai per secondi fini (quelli che secondo Kant portano alla perversione, in senso morale, dell'anima).

    Conclusione: Per essere soggettivamente buoni segui la coscienza e fai il dovere per il dovere: ti sentirai buono.

    OGGETTIVAMENTE: Questo è forse quello che si avvicina al tuo "realmente". Al posto di "oggettivamente" avrei potuto anche dire "in assoluto", il concetto secondo me è analogo e la risposta non varia: valori morali assoluti non esistono, il concetto di bene varia da popolo a popolo, da persona a persona e quello che per te è buono per me può essere cattivo. Nietzsche a questo punto direbbe di abbattere tutti questi valori morali falsi per crearne appunto dei nuovi assoluti (nichilismo attivo)... tanti auguri al superuomo, a me questo appare un compito impossibile...

    Conclusione: Essere oggettivamente buoni è impossibile in quanto un bene oggetivo non esiste

    NB: Per la convivenza sociale tuttavia è necessario avere dei valori morali e civili (p.e. l'onestà), che la nostra coscienza kantiana ci impone di seguire, ma questi non sono effettivamente valori universali ma semplicemente valori soggettivi condivisi da molte persone...

    P.S. j.t.w. invece per me sbagli... stai semplificando troppo e ribadisco che invece la questione non è così lineare. Il mantenere una vita, la sopravvivenza non può secondo me essere considerata in assoluto e quindi oggettivamente un bene. Anch'essa può essere un bene soggettivo e relativo: e quindi non valido per tutti. Esempio banale... la morte di un dittatore folle può essere un male per i suoi cari ma un bene per un popolo intero.

    La definizione poi del dizionario "buono=arreca utilità" è una definizione puramente pratica che non scioglie minimamente il problema... cosa c'è infatti di più soggettivo dell'utilità?

  • essere buono significa tante cose, si potrebbero considerare numerosi contesti in cui essere buono significa qualcosa, prendiamo per esempio il contesto sociale, essere buono significa essere disponibile con tutti, aiutare coloro che sono in difficoltà eccettera eccetera....

  • essere un biscotto. Non valeva la pena spendere tempo quando c'è già una miglior risposta ma sono ad un passo dall'arrivare al livvello 33333

  • la bontà è una qualità soggettiva.

    di solito è sinonimo di altruismo.

    ma non sempre è cosi..

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