Organizzati in «squadre» e vestiti con «camicie nere», i fascistiaggredivano, bastonavano, umiliavano in vario modo i socialistie in genere tutti gli oppositori del fascismo.
Fra i catturati, v’era uno dei maggiori esponenti dell’opposizione alfascismo, un avvocato socialista-democratico. Aveva sessant’anni edera malaticcio. La preoccupazione per una famiglia numerosa e ilnaturale desiderio di vivere lo avevano indotto, quella mattina, aduna sottomissione che non aveva avuto bagliori di eroismo.Anch’egli aveva bevuto l’olio di ricino1e, data la sua importanza, indoppia dose, giusto mezzo litro. Sorpreso a letto, era seminudo esoffriva il rigore del tempo più che non gli altri. Si era indotto a be-re, stoicamente2, a occhi chiusi, anche perché sperava che, soddi-sfatti gli invasori, avrebbe potuto tornarsene a casa. Egli ignorava diessere il designato al numero principale del programma. Ma lo sep-pe presto. Finiti i battesimi3, il comandante fece collocare una gran-de tavola al centro della piazza. Poscia4, invitò l’avvocato a montaresul tavolo e a fare un discorso inneggiante5a Mussolini. Natural-mente, ad un avvocato non riesce né penoso né difficile esprimereidee opposte a quelle che sente. Ma l’avvocato fece appello a tutta ladignità che gli era rimasta dopo la bevuta dell’olio di ricino e, paca-tamente, rispose che non avrebbe parlato.«Non facciamo scherzi», ribatté il comandante, «ha parlato tutta lasua vita insegnando la menzogna e vorrebbe esimersi proprio orache deve dire una parola di verità?» E ordinò al suo aiutante di som-ministrargli due moderati colpi di manganello. Il povero uomo nondisse motto6.Mentre si svolgevano queste operazioni preliminari, arrivarono duefiglie dell’avvocato: una ancora bambina e l’altra di quindici anni. Lesue donne di casa, non sapendo dove egli fosse stato condotto, era-no uscite e si erano poi divise per la città, alla sua ricerca. Le due fi-gliole lo avevano ritrovato per prime. Riuscite a passare fra i ranghi7fascisti, arrivarono fino a lui e, singhiozzanti, si gettarono fra le suebraccia. L’incontro non commosse il comandante. Un guerriero chesi rispetti non deve scomporsi né di fronte alla forza né di fronte alpianto. Fece allontanare le due ragazze dalla sua presenza e, in tonocortese, invitò nuovamente l’avvocato a parlare. Nuovo rifiuto enuovo intervento dell’aiutante di campo. Neppure stavolta il vec-chio pronunziò un solo lamento. Le figlie, fra la folla, gridavano:«Non uccidete il babbo! Non uccidete il babbo!»
1. olio di ricino:gli op-positori del fascismo, u-na volta catturati, veni-vano costretti a bere do-si massicce di olio di ri-cino, che è un potentepurgante. Gli antifasci-sti che si ribellavano ve-nivano uccisi
. stoicamente:con e-roica fortezza d’animo.3. Finiti i battesimi:«battesimo» venivachiamata la cerimoniadurante la quale l’anti-fascista era obbligato abere l’olio di ricino.4. Poscia:poi
Organizzati in «squadre» e vestiti con «camicie nere», i fascistiaggredivano, bastonavano, umiliavano in vario modo i socialistie in genere tutti gli oppositori del fascismo.
1. olio di ricino:gli op-positori del fascismo, u-na volta catturati, veni-vano costretti a bere do-si massicce di olio di ri-cino, che è un potentepurgante. Gli antifasci-sti che si ribellavano ve-nivano uccisi
. stoicamente:con e-roica fortezza d’animo.3. Finiti i battesimi:«battesimo» venivachiamata la cerimoniadurante la quale l’anti-fascista era obbligato abere l’olio di ricino.4. Poscia:poi
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Emilio Lussu
Manganello e olio di ricino
Organizzati in «squadre» e vestiti con «camicie nere», i fascistiaggredivano, bastonavano, umiliavano in vario modo i socialistie in genere tutti gli oppositori del fascismo.
Fra i catturati, v’era uno dei maggiori esponenti dell’opposizione alfascismo, un avvocato socialista-democratico. Aveva sessant’anni edera malaticcio. La preoccupazione per una famiglia numerosa e ilnaturale desiderio di vivere lo avevano indotto, quella mattina, aduna sottomissione che non aveva avuto bagliori di eroismo.Anch’egli aveva bevuto l’olio di ricino1e, data la sua importanza, indoppia dose, giusto mezzo litro. Sorpreso a letto, era seminudo esoffriva il rigore del tempo più che non gli altri. Si era indotto a be-re, stoicamente2, a occhi chiusi, anche perché sperava che, soddi-sfatti gli invasori, avrebbe potuto tornarsene a casa. Egli ignorava diessere il designato al numero principale del programma. Ma lo sep-pe presto. Finiti i battesimi3, il comandante fece collocare una gran-de tavola al centro della piazza. Poscia4, invitò l’avvocato a montaresul tavolo e a fare un discorso inneggiante5a Mussolini. Natural-mente, ad un avvocato non riesce né penoso né difficile esprimereidee opposte a quelle che sente. Ma l’avvocato fece appello a tutta ladignità che gli era rimasta dopo la bevuta dell’olio di ricino e, paca-tamente, rispose che non avrebbe parlato.«Non facciamo scherzi», ribatté il comandante, «ha parlato tutta lasua vita insegnando la menzogna e vorrebbe esimersi proprio orache deve dire una parola di verità?» E ordinò al suo aiutante di som-ministrargli due moderati colpi di manganello. Il povero uomo nondisse motto6.Mentre si svolgevano queste operazioni preliminari, arrivarono duefiglie dell’avvocato: una ancora bambina e l’altra di quindici anni. Lesue donne di casa, non sapendo dove egli fosse stato condotto, era-no uscite e si erano poi divise per la città, alla sua ricerca. Le due fi-gliole lo avevano ritrovato per prime. Riuscite a passare fra i ranghi7fascisti, arrivarono fino a lui e, singhiozzanti, si gettarono fra le suebraccia. L’incontro non commosse il comandante. Un guerriero chesi rispetti non deve scomporsi né di fronte alla forza né di fronte alpianto. Fece allontanare le due ragazze dalla sua presenza e, in tonocortese, invitò nuovamente l’avvocato a parlare. Nuovo rifiuto enuovo intervento dell’aiutante di campo. Neppure stavolta il vec-chio pronunziò un solo lamento. Le figlie, fra la folla, gridavano:«Non uccidete il babbo! Non uccidete il babbo!»
1. olio di ricino:gli op-positori del fascismo, u-na volta catturati, veni-vano costretti a bere do-si massicce di olio di ri-cino, che è un potentepurgante. Gli antifasci-sti che si ribellavano ve-nivano uccisi
. stoicamente:con e-roica fortezza d’animo.3. Finiti i battesimi:«battesimo» venivachiamata la cerimoniadurante la quale l’anti-fascista era obbligato abere l’olio di ricino.4. Poscia:poi
Emilio Lussu
Manganello e olio di ricino
Organizzati in «squadre» e vestiti con «camicie nere», i fascistiaggredivano, bastonavano, umiliavano in vario modo i socialistie in genere tutti gli oppositori del fascismo.
Fra i catturati, v’era uno dei maggiori esponenti dell’opposizione alfascismo, un avvocato socialista-democratico. Aveva sessant’anni edera malaticcio. La preoccupazione per una famiglia numerosa e ilnaturale desiderio di vivere lo avevano indotto, quella mattina, aduna sottomissione che non aveva avuto bagliori di eroismo.Anch’egli aveva bevuto l’olio di ricino1e, data la sua importanza, indoppia dose, giusto mezzo litro. Sorpreso a letto, era seminudo esoffriva il rigore del tempo più che non gli altri. Si era indotto a be-re, stoicamente2, a occhi chiusi, anche perché sperava che, soddi-sfatti gli invasori, avrebbe potuto tornarsene a casa. Egli ignorava diessere il designato al numero principale del programma. Ma lo sep-pe presto. Finiti i battesimi3, il comandante fece collocare una gran-de tavola al centro della piazza. Poscia4, invitò l’avvocato a montaresul tavolo e a fare un discorso inneggiante5a Mussolini. Natural-mente, ad un avvocato non riesce né penoso né difficile esprimereidee opposte a quelle che sente. Ma l’avvocato fece appello a tutta ladignità che gli era rimasta dopo la bevuta dell’olio di ricino e, paca-tamente, rispose che non avrebbe parlato.«Non facciamo scherzi», ribatté il comandante, «ha parlato tutta lasua vita insegnando la menzogna e vorrebbe esimersi proprio orache deve dire una parola di verità ?» E ordinò al suo aiutante di som-ministrargli due moderati colpi di manganello. Il povero uomo nondisse motto6.Mentre si svolgevano queste operazioni preliminari, arrivarono duefiglie dell’avvocato: una ancora bambina e l’altra di quindici anni. Lesue donne di casa, non sapendo dove egli fosse stato condotto, era-no uscite e si erano poi divise per la città , alla sua ricerca. Le due fi-gliole lo avevano ritrovato per prime. Riuscite a passare fra i ranghi7fascisti, arrivarono fino a lui e, singhiozzanti, si gettarono fra le suebraccia. L’incontro non commosse il comandante. Un guerriero chesi rispetti non deve scomporsi né di fronte alla forza né di fronte alpianto. Fece allontanare le due ragazze dalla sua presenza e, in tonocortese, invitò nuovamente l’avvocato a parlare. Nuovo rifiuto enuovo intervento dell’aiutante di campo. Neppure stavolta il vec-chio pronunziò un solo lamento. Le figlie, fra la folla, gridavano:«Non uccidete il babbo! Non uccidete il babbo!»
1. olio di ricino:gli op-positori del fascismo, u-na volta catturati, veni-vano costretti a bere do-si massicce di olio di ri-cino, che è un potentepurgante. Gli antifasci-sti che si ribellavano ve-nivano uccisi
. stoicamente:con e-roica fortezza d’animo.3. Finiti i battesimi:«battesimo» venivachiamata la cerimoniadurante la quale l’anti-fascista era obbligato abere l’olio di ricino.4. Poscia:poi
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